Il metaverso che verrà dovrà affrontare delle sfide importanti. Non manca chi ha dei dubbi sull’uso e l’abuso di questo spazio da parte degli utenti e da parte delle aziende che vorranno investire per raggiungere le comunità che lì si riuniscono.
Il primo grande rischio, per gli utenti, è diventarne dipendenti: social network e giochi online tengono saldamente in pugno l’attenzione di molti di noi e in molti momenti della giornata e un visore collegato in un mondo fantastico non aiuterà a diminuire questa preoccupazione. Il secondo punto è la gestione dei dati: laddove la personalizzazione sfocerà in un avatar che ci rappresenterà come nel mondo reale dovremo fornire al gestore ancora più dati di quelli che oggi , che a volte inconsapevolmente, distribuiamo.
Infine i limiti tecnologici che non sono solo infrastrutturali ma riguardano ad esempio i device e le procedure di accesso ai mondi virtuali per coinvolgere più utenti possibli. Perché il metaverso non sarà solo l’arena virtuale per i gamer o la piattaforma per la socializzazione ma potrà diventare il luogo per la sperimentazione di nuove tecnologie e nuove forme di gestione dei servizi pubblici e privati.
Questi aspetti devono essere compresi e analizzati dai brand che saranno presenti nel mondo virtuale creato da altri prima di pensare alle future strategie di marketing.
Così come per il web agli inizi anche nel Metaverso la più grande sfida per le aziende sarà essere innovativi creando campagne che siano perfettamente integrate nell’esperienza utente per non creare una folla di hater disturbati dall’onnipresenza dei marchi.