Non sono impazzito. Poco tempo fa sostenevo che tutte le aziende, senza limite di categoria o di fatturato possono avere un profilo su un social network; non ho cambiato idea e lo spiego: scelta la piattaforma e il modello che più risponde agli obiettivi riportati sul business plan si comincia l’avventura.
Ma poi siamo disposti a confrontarci direttamente con il pubblico, ascoltare chi interagisce con noi, accettare le critiche e metterci in gioco? Siamo pronti ad investire denaro e tempo per creare un piano editoriale per social che si rispetti? Abbiamo la creatività e la professionalità necessaria per organizzare eventi online e offline e produrre contenuti visivi, come video e immagini che siano all’altezza di diventare virali per aumentare la visibilità dell’azienda? I nostri dipendenti sono pronti a trasformarsi in operatori di un social customer care per rispondere alle sollecitazioni di chi interagisce?
Solo la presenza dell’account e la pubblicazione di qualche foto dei prodotti fatte al volo senza una regia e una progettazione non contribuisce al fatturato aziendale o all’aumento dei contatti; per questo confermo quanto detto nell’articolo: non tutte le aziende sono pronte per mettersi alla prova della trasparenza della rete.