Riprendendo l’ultimo post, oggi vi propongo una riflessione prendendo spunto dalle parole dell’ex CEO di Cisco, John Chambers. In un’intervista pubblicata da McKinsey nel marzo 2016, Chambers affermava che fino al 40% delle aziende più grandi del mondo avrebbe avuto una crisi significativa nell’arco del decennio successivo se i manager non si fossero adeguati ai notevoli cambiamenti che le aziende avrebbero dovuto affrontare. Il leader 4.0 (così viene definito il nuovo efficace stile di leadership) sappiamo che conosce le turbolenze che lo aspettano e, per affrontarle, è carismatico ed empatico, è costantemente aggiornato, sa leggere i dati ma soprattutto comunica in maniera adeguata e assertiva con i suoi diversi interlocutori.
La qualità della comunicazione è un fattore chiave per la leadership 4.0 perché tramite le parole, il dialogo e gli atteggiamenti non verbali si disegnano e costruiscono le linee guida, si premiano e motivano i collaboratori, si coinvolgono i partner e gli stakeholders chiave, si ridefiniscono i valori e la visione, si diffonde l’ispirazione che guida il cambiamento.
Una comunicazione chiara, semplice e diretta che genera e crea fiducia, usa metafore e storytelling, crea engagement e coinvolgimento:
- in particolare è chiara e coerente nelle aspettative nei riguardi delle persone e le trasmette apertamente
- è chiara nei sistemi di rinforzo dei comportamenti virtuosi e riconosce impegno, sforzi e risultati
- non è mai svilente nei confronti delle persone, ma gentile e immediata per rendere l’altro consapevole dell’errore
- non trasmette aspettative impossibili, negative e demotivanti, ma input possibili e motivanti, distinguendo bene la trasmissione di una “vision”
- promuove “pride & recognition”, l’orgoglio e il senso di appartenenza al gruppo
- usa esempi e racconta casi di insuccesso da cui imparare per non sbagliare in futuro
- tiene un buon battle rhythm, una ritmica di messaggi e azioni che ha un suo flusso e una sua logica, una cadenza, una continuità, dei momenti e picchi alti e delle pause ragionate in un concerto ben consapevole
E tu, come comunichi con i tuoi interlocutori chiave?