I percorsi di conversione all’interno del sito e il controllo degli utenti che li utilizzano.
Sei interessato a scoprire quanto il visitatore del tuo sito apprezza quanto scrivi e proponi? E ad aumentare i contatti utili per l’aumento del fatturato e della autorevolezza del tuo business?
Negli articoli precedenti sulle capacità di un sito di generare clienti o contatti ho descritto in grandi linee come dovrebbe essere strutturato un percorso di conversione e quali le componenti principali, e ho spiegato come tenere sotto controllo le sorgenti del traffico che portano visitatori.
Tutte le pagine iniziali (quindi non solo la home page) dove atterra l’utente sono potenzialmente la porta di ingresso a un percorso di conversione: molti sostengono la necessità di interpretare ogni singolo articolo, promozione o descrizione dell’azienda come landing page distinte; io penso piuttosto ad un progetto web strutturato coerentemente e con una idea di navigazione intuitiva e efficace.
Ma dopo aver visualizzato le pagine iniziali del tuo sito cosa fanno o potrebbero fare i visitatori?
Conosci quali sono i percorsi di conversione interni al sito?
Una parte di queste visualizzazioni si concludono molto velocemente per una serie di motivazioni che tratterò in un altro articolo; descriverò invece il comportamento di quegli utenti interessati alle proposte e alle informazioni contenute sul sito.
Vediamo insieme quali sono le conversioni più importanti che possono fare sul tuo sito
- Compilazione dei contatti o nel caso di esigenze urgenti la telefonata: un form per le richieste evidente e facilmente raggiungibile, o disponibile nella visualizzazione da desktop nelle pagine principali o un’icona con il telefono nella visualizzazione da mobile aiuta chi ha necessità di un vostro intervento a completare la conversione;
- Chat: la possibilità di iniziare una conversazione immediata con chi richiede notizie, aggiornamenti può aumentare l’engagement
- Lettura approfondita degli articoli: chi mostra un interesse per quanto riportato può essere incentivato a seguire link di approfondimento interni o esterni al sito, oppure alla scrittura di commenti (che sono altre conversioni da tracciare)
- Download per scaricare una risorsa gratuita: l’utente in questo caso è più coinvolto a lasciare dati come la mail o il numero di telefono
- Condivisione sui social: questa azione produce una nuova visibilità al nostro brand presso gli amici di chi ha compiuto l’azione aumentando la visibiità del nostro brand e delle nostre offerte
- iscrizione alla newsletter: questo passaggio è importante soprattutto per chi non è abituato a comprare d’istinto ma preferisce approfondire i temi trattati informandosi con costanza
- visualizzazione dei video di presentazione aziendale piuttosto che del nuovo prodotto: sapere se i contatti raggiunti hanno utilizzato il contributo visivo e per quanto tempo lo hanno guardato è un dato utile per il marketing che ha progettato quel tipo di iniziativa.
- Acquisto dei servizi o dei prodotti offerti sul sito: dall’atterraggio sul sito al pagamento di quanto acquistato il possibile nuovo cliente segue il tragitto da noi impostato fino al pagamento ma le vie di fuga e la possiblità di tornare sui suoi passi deve essere seguito con attenzione
Cosa fare per migliorare il tasso di conversione del sito
L’ingresso nel sito di un utente nuovo o di ritorno (altro dato che può essere analizzato.. “ah,ecco a cosa servono i cookies”) è quindi un momento determinante per chi gestisce un progetto web: fonti di ingresso, pagine visitate e percorsi di conversione intrapresi se analizzati nel dettaglio consentono il miglioramento anche giorno per giorno del piano di Digital Marketing e del tasso di conversione.
Nei prossimi articoli sui percorsi di conversione parleremo dei metodi che ci permettono di tracciare correttamente il tragitto sul sito che compiono gli utenti e le azioni che vanno a buon fine. Vuoi avere una qualche consiglio in più scrivimi nei commenti oppure contattami dal sito